In questo post scriverò la storia dell’orecchino per chi è curioso di sapere qualcosa di più del valore e del significato che ha assunto questo accessorio nel corso del tempo.
In particolare racconto dell’orecchino nell’antichità, del significato dell’orecchino in Africa, Asia e Medio-oriente e del valore dell’orecchino in Europa dal ‘500 al ‘700.
Gli orecchini… ci sono donne che non possono uscire senza (come me) e altre che non sopportano di vederseli addosso.
E poi ci sono gli uomini… che, o amano indossarli, o non li indosserebbero mai in vita loro.
La cosa curiosa è che l’orecchino più antico ritrovato e documentato appartiene a un uomo! Un re sumero che governava la città stato di Ur (nell’attuale Iraq).
Abbiamo già qui il primo indizio di che valore potesse avere indossare un simile ornamento nell’antichità: regalità e potere.
Anche il primo libro della Bibbia parla degli orecchini definendoli come talismani.
E così furono anche nella civiltà egizia dove ogni oggetto da indossare significava qualcosa.
Prendo come esempio la croce ansata che si trova in svariate produzioni , questa è simbolo di vita e forza divina. Diventerà un classico dell’oreficeria nella storia.
I numerosi corredi funebri ci ricordano come il significato ultimo dell’ornamento prezioso fosse anche quello di “passaggio a nuova vita”.
Curiosità: nelle statue egizie raffiguranti i loro adorati gatti anche i felini indossano ai lobi orecchini a cerchio per ricordare la loro sacralità.
All’epoca dell’impero romano si accresce il gusto per l’ornamento prezioso. Vanno di moda gli orecchini a forma di disco con appese divinità o fiori.
Durante l’ellenismo la clientela diventa più vasta e meno ricca così nascono i primi bijoux (orecchini e gioielli in terracotta dorata) e Taranto diventa un centro fiorente di questa produzione oltre che dell’oreficeria classica.
Le divinità che adornano gli orecchini di questo periodo sono Nike (la dea della vittoria)e Eros ( il dio dell’amore). Famosi anche gli orecchini pendenti che terminano con un uccello come il cigno , il pavone e la colomba e i loro relativi significati simbolici.
Mentre negli orecchini a cerchio si scolpiscono animali come la testa di leone, il toro, la lince e la gazzella.
L’oro rimane il materiale più ricercato per le sue proprietà lucenti, viene considerato divino ed eterno e viene associato al sole.
In Africa in maniera speciale gli orecchini hanno un significato magico, rituale e religioso come d’altronde tutta l’oreficeria che è espressione dell’anima e simbolo di prosperità e protezione.
Un esempio: in Mali si infilano 18 anelli nel lobo della futura sposa per allontanare le maldicenze.
Nel corso della storia gli orecchini più diffusi in medio-oriente sono quelli a mezza luna, con il loro significato legato alle fasi di questo pianeta e alla capacità di sapersi rinnovare.
In America centro meridionale invece, inaspettatamente, erano diffusi gli orecchini di giada, come in Cina dove si intagliava ( e si intaglia tutt’ora) la giada per creare particolari orecchini, uno dei loro temi favoriti è quello floreale.
Dalla Cina passiamo al Giappone, paese in cui le donne fino a qualche decennio fa non si facevano nemmeno i buchi nelle orecchie, un paese nel quale l’orecchino si è cominciato ad utilizzare solo in epoca moderna.
Durante il 1500 l’orecchino avrà una protagonista d’eccellenza: la perla.
Le dame nell’epoca rinascimentale amano adornarsi di perle grandi ed irregolari provenienti dai mari del sud, le cosiddette perle barocche. Il gioiello in quest’epoca è prerogativa femminile ad eccezione del re Sole.
A livello popolare c’è un gran recupero delle proprietà terapeutiche delle pietre:le perle allontanano le angosce e le malattie cardiache mentre il corallo rosso viene usato per alleviare i dolori e per ridare allegria; il topazio cura la pazzia e aiuta l’amore.
Nel 1700 l’orecchino nelle sale dell’alta società diventa sempre più sfarzoso prendendo la forma di fiocco o di merletto, il cosiddetto orecchino “en girandoles”.
Compare il diamante sulla scena e diventa importante che l’orecchino brilli la sera illuminato dalla luce delle candele.
Proprio nel ‘700 verranno inventati anche gli strass…e così mentre nei salotti l’orecchino si svuota di significato tornando ad essere simbolo di vanità, negli strati sociali più bassi mantiene ancora un gran valore simbolico e propiziatorio.
Bibliografia:
Marina Robbiani, Gli orecchini mito e seduzione, L’Orafo italiano editore del 1991.
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