La richiesta di Guido è stata inaspettata e coraggiosa:
“Ho scelto Hagalaz da incidere sull’anello.”
Davanti alla sua affermazione lo guardo stupita.
Hagalaz è la runa che tutti rifuggono, quella di cui non piace parlare e che fa tremare le gambe.
Perché rappresenta la morte, la grandine che cade inaspettata e che fa tabula rasa.
E’ il crollo delle maschere, lo sgretolamento del conosciuto, la perdita dell’illusione del controllo.
Fa paura perché ci mette difronte al nostro vuoto.
Ma lì, in quel vuoto, risiede anche la possibilità di andare più a fondo, lì dove si sgretola la maschera della convenienza sociale può iniziare un percorso di consapevolezza spirituale.
Quindi è un crollo ma anche uno squarcio di luce, possibilità di costruzione di una nuova vita.
Con queste riflessioni nella testa e nel cuore ho cominciato a scolpire l’anello in cera per Guido: spatolate calde sulla cera fredda per addolcire la base dell’anello fino a renderla più “stondata” affinchè accolga l’incisione della tanto temuta Hagalaz. Come sempre lavoro ascoltando attentamente le esigenze del mio cliente perché il risultato lo soddisfi pienamente.
Il regalo per me più bello poi è stato vedere la foto che mi ha inviato Guido indossando la sua nutrita collezione di anelli runici Magal.
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